La figuraccia di Groupalia ha fatto il giro del web. Hanno veramente fatto il possibile per scusarsi: twit di scuse ufficiali, post su Facebook con scuse da parte dell’Amministratore delegato, mancava giusto il capo cosparso di cenere e i video in diretta mondiale dell’harakiri del Presidente. Nulla è bastato per placare l’ira funesta della rete, che contro un twit ha sguinzagliato tutta la propria (direi invereconda) insoddisfazione per denunciare una tentata speculazione dell’hashtag #terremoto per offrire visibilità al proprio pacchetto vacanza Santo Domingo.
Riporto per conoscenza il comunicato diramato ieri attraverso la pagina Facebook di Groupalia Italia:
“Sono davvero costernato per quanto accaduto e chiedo scusa alla popolazione colpita dal sisma per averla offesa. Si è trattato di un gesto irresponsabile dettato principalmente da superficialità e inesperienza.
Inoltre, pubblicheremo nei prossimi giorni un deal solidale, per chiunque voglia essere di aiuto e fare una propria donazione”.
E assieme a Groupalia, in coda, tante altre aziende a scivolare su strafalcioni sulla falsa riga: Prenotable, portale di prenotazione di ristoranti, e Brux Sport, società produttrice di attrezzatura sportiva.
Anche in questo caso, accuse su accuse su accuse – e scuse, su scuse su scuse… non solo su twitter ma anche sulle home del proprio sito (vedi Brux).
Per non parlare dei cosiddetti”VIP”:
E’ un maniaco di Facebook che non si occupa neanche di comunicazione. Voleva dimettersi, ma ho detto di no. Ha sbagliato e ha capito. Se unpo piscia fuori dal water una volta e poi entra un ospite io, che sono il padrone del bagno, me ne assumo la responsabilità. Certo, se poi continui a pisciare fuori, è un altro conto…
Farete qualcosa per i terremotati? Noi siamo una azienda attenta al social, ora però non voglio fare quello che “compri Brux e dai un obolo ai terremotati”, questione di serietà.